I Servizi di prevenzione igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro (Pisll) delle tre Asl toscane garantiscono ogni anno ispezioni in circa il l’8 per cento delle aziende presenti nella regione, valore sensibilmente superiore al 5 per cento fissato come obiettivo a livello nazionale, e nel 15 per centro dei cantieri notificati. Il dato è contenuto nella relazione annuale 2020 che è stata trasmessa ai Ministeri di salute e lavoro, per rendicontare l’attività del Comitato regionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che si è riunito giovedì scorso, presieduto dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.

“In Toscana - spiega Bezzini - il Comitato sulla sicurezza sul lavoro si riunisce regolarmente e svolge un’attività costante, nella convinzione che la collaborazione interistituzionale sia strumento irrinunciabile per un’efficace azione da parte delle amministrazioni pubbliche e degli organismi deputati alla tutela della sicurezza e legalità del lavoro. Massima è, inoltre, la sinergia con i servizi Pisll delle Asl per rafforzare controlli e prevenzione, ma anche per condividere e sviluppare nuovi progetti che possano rendere più efficace la prevenzione degli infortuni, una fondamentale battaglia di civiltà, che ci vede in prima linea e che stiamo portando avanti senza tregua. La Toscana è tra le Regioni che investono di più sulla salute e sicurezza sul lavoro ma non basta: per questo, insieme a tutti i soggetti coinvolti, stiamo mettendo in campo azioni ancora più forti di prevenzione e controllo per contrastare il fenomeno”.

Nel corso della riunione del Comitato sono stati anche presentati i contenuti del nuovo Piano regionale di prevenzione per gli aspetti di sicurezza del lavoro e i nuovi progetti su cui sta lavorando l’assessorato “per rafforzare ancora di più - sottolinea l’assessore - l’attività di prevenzione e controllo nei luoghi di lavoro”.

Tra i progetti illustrati, quello proposto dalla Federazione ingegneri della Toscana per definire linee di indirizzo per la progettazione di nuovi impianti di climatizzazione e trattamento aria; il progetto regionale di comunicazione preventiva per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, che vede la collaborazione con le centrali operative del 118 e con la Direzione regionale dei Vigili del fuoco; i primi sviluppi del progetto regionale per la tutela dei lavoratori delle piattaforme digitali, come rider e driver,  secondo quanto previsto dalla legge regionale 18 del 2021, la prima del genere in Italia.

Presentati infine, dal responsabile del Centro regionale infortuni e malattie professionali (CeRIMP) Francesco Cipriani, i dati relativi agli infortuni gravi e mortali sul lavoro, verificatisi negli ultimi anni in Toscana. Si evidenzia che in Toscana tali infortuni sono in progressiva diminuzione dagli anni 2000 e fino al 2019, analogamente a quanto accaduto a livello  nazionale. Nel 2020, anno dell’inizio della pandemia, i tassi di infortuni totali e gravi sul lavoro sono ancora in diminuzione, mentre quelli mortali in modesto aumento, quasi completamente attribuibile al Covid. Le stime parziali del 2021 confermano il trend discendente. Negli anni 2017, 2018 e 2019 gli infortuni mortali riconosciuti da Inail sono stati rispettivamente 48, 49 e 43; nell’anno 2020 gli infortuni mortali a oggi riconosciuti sono stati 48, di cui circa il 20 per cento (circa 10) per causa Covid; nell’anno 2021, al 30 settembre 2021, gli infortuni mortali riconosciuti si attestano a 28.

(fonte Regione Toscana)

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